sabato 18 luglio 2009

(piccolo) Resoconto dal Giappone - Parte 1

E' ormai una settimana abbondante che siamo tornati dal Giappone e l'unica cosa che sono riuscito a scrivere e' un post di 4 righe. E' anche vero che sabato siamo stati al matrimonio di "cugginemo" a Greccio (AUGURI AGLI SPOSI) e che poi al lavoro mi hanno spremuto (come al solito), ma si sa che la limonata e' gradita in questi mesi di calicola.
Per cui mi dedico adesso nel scrivere un resoconto piu' dettagliato di questa nostra esperienza di viaggio nel paese del sol levante. Ed e' proprio un'esperienza quella che abbiamo voluto fare, soprattutto perche' insieme a me e Godzilla ci siamo portati appresso i Godzillini.
Partiamo dalla considerazione che gia' sapevamo che sarebbe stata dura ma che comunque sarebbe stata anche un'ottima opportunita' per stare tutti insieme e condividere un viaggio estremamente "interessante" (e che poi dura non lo e' stato piu' di tanto a parte le sfacchinate con il passeggino). Sapevamo che, per amore, non avremmo comunque potuto lasciare i nostri amati mostriciattoli a Roma con in nonni, anche perche poi non avremmo piu' trovato i nonni.
Ok, partiamo per ordine:
Il viaggio di andata
Era gia' qualche giorno che il piccoletto ci chiedeva dell'aereo e non vedeva l'ora di salirci; arriviamo all'aeroporto e, alla fila del check-in conosciamo una coppia di Viterbo: lei giapponese va a trovare con sua figlia di 4 anni i genitori ad Osaka e lui, italiano, rimane a casa per lavoro. Subito il mostriciattolo "importuna" la bimba che sembra all'inizio non gradire. Poi pero', proprio mentre iniziano a socializzare, la bimba con la mamma finiscono le procedure di check-in e vanno via: noi che abbiamo il volo per Tokyo non abbiamo piu' modo di rivederle, ma le saluto da qui.
Dopo i vari controlli di rito, facciamo un veloce giro per il duty free e ci accingiamo verso il cancello di ingresso all'aeromobile il quale non e' presente. Ci comunicano che, per problemi tecnici il volo partira' con mezz'ora di ritardo 8poi rivelatasi 1 ora) e che avremmo dovuto prendere il bus per raggiungere l'aereo. Appena arrivati al parcheggio, il mostro si rende conto della grandezza dell'aereo: certo che non se lo sarebbe mai aspettato cosi' "enorme". Saliamo e mentre stiamo raggiungendo la pista di decollo la puzzola si addormenta e continua a dormire per almeno altre 4 ore (meglio cosi'). Il viaggio, effettuato con Alitalia, e' stato tranquillo a parte il sistema di intrattenimento (il mio) che andava a scatti per cui risultava inguardabile ed inascoltabile ed il pasto che faceva schifo (ma questo gia' lo sapevamo e comunque io ho avuto la "brillante idea" di prendere quello giapponese) a parte quello del mostro che era proprio da bimbo.
Per tutto il viaggio abbiamo cercato di dormire, compatibilmente con il sonno dei mostri: avendo a disposizione la "culla" che non e' altro che un letto attaccato alla paratia divisoria tra la economy e la business class, per la bimba ed un posto per il bimbo, ci eravamo ricavati un posticino tutto nostro ma che comunque risutava stretto. Nota di merito sono i miei piedi che hanno dormito in business class!
In prossimita' dell'arrivo a Narita ho avuto modo di osservare una tra le cose piu' suggestive che solo a chi viaggia in aereo in determinate condizioni metereologiche e' permesso: la vasta distesa di nuvole bucata dalla vetta del monte Fuji. E vi assicuro che e' una visione suggestiva!
Atterriamo, salutiamo la hostess che per tutto il tempo "faceva il filo" al mostro, salutiamo anche l'aereo, e passiamo per il primo controllo che con un sistema tipicamente giapponese, prende le impronte digitali dei due indici e contemporaneamente fa la foto segnaletica. Prendiamo i bagagli a tempo di record e ripassiamo ad un altro controllo, questa volta effettuato da poliziotti abbastanza ingrugniti. Io che ricordavo la gentilezza dei giapponesi rimango un po' interdetto ma, una poliziotta ci fa segno di passare presso il suo controllo, ci guarda (penso che gli abbiamo fatto anche un po' pena, con due bimbi e con facce rasenti l'aldila') e ci fa passare. Usciamo e ci troviamo finalmente in Giappone (prima era porto franco e non valeva). La nostra prima preoccupazione e' parlare con l'ufficio Alitalia considerando che qualche giorno prima ci hanno cancellato il volo di ritorno e piazzato in quello del giorno successivo. Vado in spedizione con un certo nervosismo e finalmente trovo l'ufficio: cerco di comunicare in inglese perche li ci sono le hostess di terra giapponesi anche se dipendenti per una compagnia italiana ed in qualche modo riesco a farmi capire. Arriva una signorina, sempre giapponese la quale mi si rivolge in italiano (finalmente) e che mi comunica che se vogliamo possiamo partire il giorno da noi scelto ma con la Jal. Accetto. Continuo pero' a non capiere perche' tramite telefono qualche giorno prima il call center Alitalia non l'aveva fatto, visto che Jal ed Alitalia hanno un'alleanza e molti voli li gestiscono insieme... colpa della CAI?
Risolto il problema ci dirigiamo allo Skyliner che e' il corrispettivo del nostro "Leonardo express" solo che a Narita ce ne sono 2 (l'altro e' il n'ex) ma che funzionano meravigliosamente e soprattutto sono puliti. Decidiamo di tentare il nostro primo approccio in lingua e chiediamo: "Skyliner wa, dokodesuka(?)" (trad. dove e' lo Skyliner?). Premesso che non siamo bravi studenti, ma che comunque abbiamo avuto la possibilita' e l'onore di avere una bravissima Sensei (Itzuko-sensei domo arigatou gozaimasu), abbiamo avuto come una serie di schiaffi in faccia alla risposta. Ci siamo allontanati ringraziando con serie di inchini da guinness ignorando completamente cosa avesse detto. Trovata la biglietteria grazie alle mimiche della persona di cui prima, tentiamo di riprovare chiedendo al bigliettaio "densha wa, nanbandesuka (?)" (trad. Il treno a quale binario e'?). Alla risposia abbiamo capito che o non era il momento di iniziare a chiedere le cose in giapponese o che effettivamente il nostro impegno profuso nello studio della lingua nipponica e' stato scarso. Alla nostra espressione di stupore il bigliettaio ci risponde in inglese dicendoci di affrettarci.

Fine della parte 1

The end of (part of my) web


L'altroieri (16/07/2009) e' venuto a mancare, dopo 4 anni di (poco) onorata carriera motoseghe.net. Ne da il triste annuncio il webmaster.

lunedì 13 luglio 2009

Siamo tornati a casa...

Tutto meravigliosamente bello ed emozionante: io sto ancora li.

Era mia intenzione fare un diario di viaggio.
Provvedero' a fare qualche post per sdebitarmi (famiglia Addams permettendo).