lunedì 26 ottobre 2009

La finestra del gatto sul mondo (ciao Riri)

Riri, fratello di Stitti, era un gatto particolare: un po' come tutti i gatti d'altronde. Amava mettersi sul piano della cucina, accanto alla finestra, ed osservare la vita esterna che scorreva. Lo si riusciva a vedere da sotto casa, nonostante fosse affacciato da una finestra di un appartamento del quinto piano. Il suo sguardo sembrava perdersi nel tran tran quotidiano di "la fuori", dove tutti si stressano. Al contrario, la sua vita scorreva tranquilla, forse anche troppo, chissa'.

Ricordo qunado, otto anni fa, Stitti e Riri arrivarono a casa: erano due batuffoli di pelo, uno nero, l'altro bianco e nero. arrivarono la mattina ed io ebbi la sensazione che alcuni passerotti e piccioni, di passaggio sul nostro balcone, vennero a dargli il benvenuto nella loro nuova dimora.
Non ci siamo mai separati da loro, se non per andare in Giappone. Li abbiamo portati addirittura in Sardegna con la nave: che esperienza!
Quando invece arrivo' a casa il Pigolo rimasero sconvolti: "e mo' chi e' questo?!?". Devo ammettere pero' che Riri non e' mai stato socievole, in partocolar modo con i bimbi ma, quando ne aveva a che fare, non scappava e si faceva fare qualsiasi cosa, un po' come un pupazzo di peluches. In compenso era un fifone di prima categoria e qualsiasi cosa capitava in casa,, scappava dietro alla TV oppure sotto al nostro letto che e' alto 8 centimetri. In particolar modo aveva paura dell'aspirapolvere la quale lo terrorizzava lamente tanto che poteva rimanere nascosto anche alcune ore dopo averla spenta.
Con il fratello aveva il rapporto amore/odio. C'erano momenti in cui si ignoravano, ed altri in cui si coccolavano da pazzi. Bellissimo erano i momenti in cui si azzuffavano ed in giro per casa si trovavano sempre ciuffi di peli bianchi: povero Riri che come al solito le prendeva sempre dal fratello!

Vicino a quella finestra e' stata messa, da piu' di un anno, la macchina del caffe. All'inizio non e' che l'ha presa molto bene, infatti tentava in tutti i modi di scansarla, puntando le zampe contro la finestra e spingendola con la schiena. Ma poi, visto che non c'era verso, si e' fatto un po' piu' in la e "pace!". Cosi', tutte le mattine, appena sveglio, lo trovavo li a contemplare il "di fuori", a seguire le faccende degli umani e a scorgere lo svolazzare frenetico dei piccioni.
Ultimamente non lo vedevo piu' sopra il piano, accanto alla odiata macchina per il caffe. Avra' perso interesse nello stare sul duro del piano cucina ed avra' iniziato a considerare il morbido del divano, pensavo io. In realta' in pochissimi giorni aveva perso l'appetito e si stava dimagrendo sempre piu': quello che prima era il suo passatempo li sopra, ora era un luogo inarrivabile, non aveva piu' forze.
Questa mattina Monica lo porta dal veterinario il quale lo trova in cattive condizioni: decide di fargli le analisi ed i risultati sarebbero arrivati nel pomeriggio. E proprio nel pomeriggio vengo a sapere che Riri ormai era senza speranza.

L'abbiamo lasciato andar via, negli immensi spazi del paradiso dei gatti, il nostro gatto, compagno per 8 anni della nostra vita.

Ciao Riri, mi manchera' il tuo pelo morbido, il piu' morbido, il tuo rovesciare continuamente l'acqua dalla ciotola, i tuoi ciuffi di pelo persi per gioco, la tua furastica toeletta notturna sulla sedia che sbatteva sul tavolo, il quale sbatteva sul muro e faceva un casino, il tuo spingere dalla schiena puntando le zampe e dandomi fastidio mentre sdraiato sul divano tento di riposarmi, il tuo naso grosso e rosa ed il tuo modo di dirci "vi voglio bene".

Ci mancherai, cacchio se ci mancherai....