mercoledì 21 marzo 2007

una giornata e basta


Ieri mattina, io e Adolf, come quasi ogni mattina, prendiamo l'Alfa per accompagnare pigolo all'asilo. Appena lasciato, l'auto decide di non ripartire piu'. Chiama Bruno il quale mi lascia il numero di Giovanni, il "carratrezzista". Mi dice che alle 9 e 30 sarebbe arrivato: alle 9 e 25 arriva e, nel mentre stiamo cercando di far fare manovra alla 156 (un culo pazzesco senza servosterzo), Torquemada mi telefona per chiedermi se fosse arrivato l'omino del trasporto auto in panne. Chiaramente la mando affanculo, sempre in maniera mooooolto gentile, in quanto pericolosa.
Sfrutto la gentilezza (l'ho pagato) di Giovanni e il suo carroattrezzi per farmi recapitare al lavoro, chiaramente in ritardo.
Al lavoro si corre disperatamente per una consegna.
Mi chiama Nosferatu la quale mi comunica che l'auto e' pronta e che la causa del malfunzionamento era la batteria ormai giunta alla fine del ciclo di funzionamento.
Un mio collega si offre (lo aveva gia' fatto in passato - Grazie Guerrino!) di accompagnarmi da Bruno e mi parla di una scorciatoia per prendre il raccordo per poi arrivare velocemente a casa.
Prendo l'Alfa e seguo il mio collega che, facendo un giro de peppe mi fa arrivare inspiegabilmente sulla Flaminia direzione Roma per prendere il GRA. Lo saluto e lo ringrazio e vado a prendere la strada di casa.
Nel decidere quale dei due sensi percorrere (la Tuscolala si trova all'incirca dall'altra parte del Raccordo di dove sta la Flaminia), vedo l'anello interno bloccato e decido di prendere l'anello esterno apparentemente libero.
Ecco "apparentemente": infatti, dopo 2 chilometri trovo l'ingorgo. Piano piano entro dentro un tunnel. Nei pressi dell'uscita vedo degli scooteristi fermi e mi domando il perche' visto che non piove piu'. Appena uscito ho avuto le risposte: in quel tratto di strada aveva fatto talmente tanta grandine che, con il passaggio dei veicoli si era compattata formando una lastra di ghiaccio. Me ne sono realmente reso conto poco dopo quando, per una frenata un po' piu' energica, le ruote dell'auto si sono bloccate mentre l'Alfa continuava piano la sua corsa senza il mio volere. Il mio secondo pensiero (perche il primo e' stato "Cazzo cazzo cazzo...") era quello di ricordarsi di dove erano i moduli della constatazione amichevole. Ormai la mia auto inesorabile procedeva senza controllo verso la vettura che mi precedeva e che vedevo avvicinarsi lentamente sempre piu. Arrivato a venti centimetri dal mio "traguardo" l'Alfa miracolosamente si ferma. Mi fermo anch'io compreso il battito cardiaco e la digestione del pranzo della mensa.
Ho capito la lezione e procedo a passo di microrganismo.
Superato il tratto pericoloso c'e' un altro tunnel, all'uscita del medesimo non trovo piu' il casino di traffico con relativo strato di ghiaccio e procedo sempre piano visto il colpo apoplettico di dieci minuti prima.
Comunque percorro il raccordo sempre con 'sta cazzo de grandine che mi perseguita.
Alla fine arrivo a casa stremato alle otto e un quarto. E in tutto questo neanche la compagnia della musica ho potuto avere in quanto, avendo smontato la batteria, l'auto ha avuto un reset totale.

Conclusioni: che casino!

P.S. Leggasi Adolf = mia moglie
P.P.S. Leggasi Torquemada = la mia dolce meta'
P.P.P.S. Leggasi Nosferatu = l'amore mio

4 commenti:

Anonimo ha detto...

devo fare due chiacchiere con tua moglie... secondo me ti picchia poco!!!

clorofillo ha detto...

Perche, secondo te si vedono poco le tracce?

Anonimo ha detto...

No.. non è per quello!! lei è maestra nel picchiare senza lasciar tracce..... il fatto è che tu nonostante le botte ti pigli ancora troppe libertà!!!..

Anonimo ha detto...

Si, si, è proprio il caso di parlare con Sata..... Opps, Monica